Poche donne in tutto il mondo comprendono le realtà più grigie del fast fashion più di quanto non sappia farlo Kalpona Akter. Operaia, lavoratrice minorenne lei stessa, diventa presto attivista per i diritti civili e dei lavoratori.
È la fondatrice e direttrice esecutiva del Bangladesh Centre for Worker Solidarity. Per questo ha ricevuto ripetutamente minacce e pressioni. Nel 2002 il suo collega sindacalista Aminul Islam è stato rapito, torturato, e in seguito ucciso da sconosciuti.
Ha ricevuto il premio Human Rights Watch di Alison Des Forges per l'Attivismo straordinario.
La sua organizzazione combatte contro lo sfruttamento dei lavoratori tessili in Bangladesh e per far crescere i loro diritti, inclusa la sicurezza nelle fabbriche di abbigliamento, i salari minimi e il loro diritto di esprimersi in organizzazioni sindacali. La sua azione ha avuto maggior impatto in particolare dopo gli eventi più tragici dell’industria del tessile, l'incendio di Tazreen e il crollo dell'edificio Rana Plaza, rispettivamente nel 2012 e 2013.
Conosceremo dal vivo Kalpona Akter in una intervista, con la partecipazione di Federconsumatori e CGIL Rimini.
Incontro nell'ambito delle iniziative TerraEqua, Emilia Romagna EquiSolidale. Hanno aderito: Federconsumatori, CGIL Rimini, Cooperativa Sociale Cento Fiori, Istituto Storico Rimini.
L’incendio di Tazreen e il crollo dell'edificio Rana Plaza.
Il 24 novembre 2012, la Tazreen Fashions, una fabbrica di abbigliamento fornitrice di importanti marchi internazionali (tra cui Walmart e la italiana Piazza Italia), è stata avvolta dalle fiamme. Incastrate dietro uscite bloccate, più di 120 persone sono morte intrappolate, mentre cercavano di scappare. 300 lavoratori sono rimasti gravemente feriti. Quando divampò l’incendio, i lavoratori restarono intrappolati nella fabbrica: le uscite erano bloccate e l’unico modo per scappare era buttarsi dalle finestre dei piani alti.
Una tragedia annunciata, che assume valori ancora più catastrofici nell’evento dell’anno successivo, il più grave incidente mortale mai avvenuto nella storia dell’industria dell’abbigliamento, e delle manifattura in genere. Il 24 aprile 2013 il Rana Plaza, un edificio commerciale di otto piani, crollò nel distretto nella Grande Area di Dacca, capitale del Bangladesh. 1.130 le vittime, circa 2.500 i feriti furono estratti vivi dal palazzo.
Entrambe le tragedie hanno negli anni successivi ispirato i movimenti di protesta dei lavoratori e quelli di sensibilizzazione nei mercati delle grandi aziende internazionali, al fine di imporre loro una maggiore responsabilità nei controlli della filiera dei fornitori degli indumenti. Molti dei grandi marchi coinvolti, tra cui Walmart e Benetton, dopo una iniziale smentita del loro coinvolgimento nella produzione dei capi, sono stati costretti a partecipare al meccanismo di risarcimento per le famiglie delle vittime e dei feriti.
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